0. Introduzione

0.1. Terminologia

Ebreo: da Ever, discendente di Sem e antenato degli ebrei (Genesi 10,21-25). Il termine ebreo si riferisce quindi a tutti gli appartenenti al popolo di Israele, dai patriarchi ai giorni nostri.

Ebraismo: termine astratto che indica tutto ciò che si riferisce agli ebrei nei loro aspetti religiosi, storici e culturali.

Giudeo: abitante della Giudea, regione con capitale Gerusalemme (Gesù era ebreo, ma non giudeo, bensì galileo).

Giudaismo: religione ebraica dall’esilio di Babilonia (587) in poi, con particolare riferimento al giudaismo rabbinico, a partire dal I sec. e.v. In questo senso, tutti gli ebrei vissuti dall’età postbiblica in poi sono, dal punto di vista religioso, giudei.

Israelita: indica il popolo ebraico in quanto discendente di Giacobbe che assume il nome di Isra-el in quanto ha lottato con Dio (Gen 32,29).

Israeliano: cittadino dello stato di Israele (non tutti gli ebrei sono israeliani e non tutti gli israeliani sono ebrei).

 

0. 2. Cosa non è l’ebraismo

Alcuni luoghi comuni:

a)   l’ebraismo non è soltanto una religione (ci sono ebrei atei), non solo un’antropologia, non solo una Weltanshauung, non solo una sociologia: non si può parlare di ebraismo senza ebrei (pura teologia), né di ebrei senza ebraismo (pura sociologia), né di ebrei ed ebraismo senza storia (pura antropologia) [Cfr. A. Neher, Chiavi per l’ebraismo, Marietti, Genova 1988, pp. 3ss..];

b)   essere ebreo non è una semplice comunanza etnica;

c)   l’ebraismo non è l’antenato del cristianesimo, casomai è il cristianesimo ad essere una religione ebraica [Cfr. D. Flusser, Il cristianesimo, una religione ebraica, Paoline, Milano 1992].

Essere ebreo significa sentirsi parte di una comunità le cui esperienze storiche sono connesse con l’esistenza personale. La fede ebraica consiste nell’unione di esperienza personale ed esperienza storica [Pnina Navè Levinson, Introduzione alla teologia ebraica, San Paolo, Milano 1996, pg. 47.].

Alcuni errori:

      il cristianesimo vorrebbe l’ebraismo limitato all’AT (una sorta di antenato);

      il razionalismo vorrebbe l’ebraismo come una legge senza un pensiero;

      l’antisemitismo vorrebbe l’ebraismo come puro fatto socio-razziale senza una suo contenuto spirituale.

Possiamo dire che l’essenza dell’ebraismo si gioca sui tre lati di un triangolo che vede ai suoi vertici: la Torah, il Popolo, la Terra. Da qui dipende la triade: scritto (Torah), orale (Mishnah), vita (mitzvoth).