|
Gli elementi retorici
del simbolismo |
|
|||||||||||||||
|
Il simbolismo non è una
scuola o un movimento, ma una tendenza, una sensibilità, presente in
vari sistemi letterari. I suoi caratteri principali sono i seguenti:
Fra la lirica romantica (o
realista o impressionistica) e la lirica simbolista possiamo stabilire
un sistema di contrapposizioni:
Il tempo della lirica
simbolista è un presente concreto, circostanziato. Del verbo si
preferisce (e si estende) la forma transitiva («il crepuscolo piove
tristezza»); l’articolo indefinito è preferito perché (contrariamente
alle apparenze) designa cose concrete e determinate che occupano un loro
posto nello spazio e nel tempo; i sostantivi sono isolati e messi in
rilievo nella loro concretezza, le cose sono tutte “poste in situazione”
attraverso complementi di relazione; gli aggettivi qualificativi vengono
sostantivati («da nubi nere» diventa «da un nero di nubi», dove il
sostantivo «nubi» si fa etereo, mentre l’aggettivo «nero» diviene
qualità quintessenziale); le particelle (preposizioni, congiunzioni,
avverbi), che servono ad esprimere le relazione fra le cose e le idee,
vengono tutte funzionalizzate e caricate di significato («La sfinge
immobile alle sabbie», «la sera azzurra di silenzio»,
«l’ombra dove fugge l’odore»).
Tra le figure retoriche più
care ai simbolisti è la sinestesia, che è il più evidente tra i
procedimenti seguiti per sottolineare i rapporti di relazione e
corrispondenza tra le cose, isolare i singoli elementi della
rappresentazione, riorganizzarli nell’immaginazione e poi realizzarli
nel testo.
Grande importanza riveste,
nella poesia simbolista, la ricerca metrico-ritmica, che obbedisce alla
generale tendenza ad accentuare nel linguaggio poetico l’elemento
musicale (come dice P. Verlaine, la poesia deve tendere alla
musica). Le possibilità metriche della tradizione vengono tutte
esplorate e sfruttate sino alla trasgressione delle regole più rigide e
meccaniche: si punta più sugli effetti fonici che su quelli visivi, ci
si propone di scrivere più per l’orecchio che per l’occhio. Tutti i
poeti simbolisti tendono ad istituire corrispondenze tra suono e senso,
tra significante e significato (è il fonosimbolismo). |
|
|||||||||||||||
|
|