S. Mallarmé, Tutta l'anima riassunta

Questa poesia di Mallarmé fu pubblicata su «Le Figaro» del 3 agosto 1895 nel corso di un'inchiesta su «Il verso libero e i poeti». Solo nel 1913 fu unita alla raccolta delle Poesie di Mallarmé.

    Tutta l'anima riassunta
quanto lenta la espiriamo
in parecchi tondi di fumo
aboliti in altri tondi
5     attesta qualche sigaro
bruciante sapientemente per poco
che la cenere si separi
dal suo chiaro bacio di fuoco
    così il canto delle romanze
10 al labbro vola
escludine se cominci
il reale perché vile
il senso troppo preciso azzera
la tua vaga letteratura.


I temi

  • Nell’interpretazione di Mallarmé il simbolismo diventa "poesia pura", ricerca di un linguaggio “essenziale”, più perfetto ed assoluto di quello usato nella comunicazione quotidiana, capace di evocare un mondo ideale, di rarefatta e perfetta armonia. Per raggiungere questo risultato il poeta deve liberarsi dall'intenzione di descrivere gli oggetti materiali, i fatti concreti, anche i suoi stessi sentimenti, che sono accidentali, “impuri”, legati a cose relative e ad esperienze passeggere.

  • Non è difficile ricostruire questa concezione a partire dalle metafore di cui è in­tessuto il sonetto, tratte paradossalmente da un'esperienza banale, del tutto estra­nea alla tradizione poetica.

Le forme

  • Depurata da ogni intenzione realistica o psicologica, la poesia di Mallarmé non mira tanto ad esprimere efficacemente contenuti concettuali o emotivi, quanto alla perfezione autosufficiente della sua costruzione sintattica e lessicale, alla rarefatta armo­nia delle relazioni tra gli elementi che la compongono, prendendo come modello «l'eleganza di un disegno geometrico, di una funzione matematica».

  • Oltre che agli effetti di suono - non percepibili in traduzione - Mallarmé affida questa ricerca di eleganza incorporea all'uso di un linguaggio ermetico, di difficile decifrazione, che vuole attirare l'attenzione del lettore sulle parole in se stesse, quasi indipendentemente dagli oggetti a cui si riferiscono.

  • Ripercorrendo il testo potete individuare le scelte sintattiche e lessicali attraverso le quali una similitudine concettualmente abbastanza semplice viene trasformata in un oscuro e sinuoso gioco di parole.