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La prosa "scientifica" e la poesia "meravigliosa"

 

1. Galileo e la prosa scientifica

Nel tardo Cinquecento e il Barocco si assiste ad un periodo di contrasti: religione vs società; filosofia della natura vs nuova scienza, ragion di stato vs diritto naturale. Il tutto all’insegna di quello che si potrebbe definire una “perdita del centro”.

L’esigenza comune è quella di mettere in discussione i fondamenti del sapere aristotelico-tomistico. Ciò ha enormi conseguenze soprattutto in ambito scientifico, come si può vedere dai testi di F. Bacon Cartesio.

Tra le figure più importanti del periodo spicca senza dubbio quella di Galileo Galilei. In questa sede, più che lo scienziato, ci interessa lo scrittore, in particolare le sue scelte linguistiche (volgare vs latino, rinnovamento della lingua e sua risemantizzazione) e testuali (lettera, dialogo).

 

2. La poesia barocca tra “brivido” e “meraviglia”

«È del poeta il fin la meraviglia»: questo può essere il motto che sintetizza la poetica barocca: superata l’idea classica di arte come imitazione della natura, basata sull’equilibrio e la verosimiglianza, si ricerca una novità espressiva capace di cogliere la contraddittorietà del reale. Lo strumento privilegiato è la metafora, figura teorizzata da Emanuele Tesauro (Aristotelismo e retorica).

Poeta barocco per eccellenza è Giovanbattista Marino (Marino), prototipo di intellettuale seicentesco, eccessivo nella vita come nella poesia.

Al petrarchismo si sostituisce il marinismo, una poetica fatta di temi stravaganti, ma non priva di tematiche esistenziali, quali il senso della provvisorietà e l’illusorietà del reale, la morte, il gusto del macabro (Altri poeti).

 

3. I corpi e le cose: sensualità barocca, estasi mistica

Una caratteristica fondamentale della cultura barocca è il rilievo dato alla sfera dell'esperienza e al mondo dei sensi. Il nuovo valore riconosciuto alla realtà fisica è in parte dovuto all'indagine scientifica, in parte è una conseguenza della capacità tipicamente barocca, di mettere in discussione i modelli di spiegazione dei fenomeni (sociali, economici, naturali e più in generale antropologici) ereditati dai secoli precedenti (vedi qui per i testi e l'approfondimento).

 

 

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