Il dibattito interno: le eresie

Il termine eresia deriva dal greco hàiresis che significa genericamente "scelta" e solo all'inizio dell'età cri­stiana assume l'accezione negativa di "interpretazione del messaggio cristiano diversa da quella ortodossa”. In una sfumatura negativa compare per la prima volta nella prima Lettera ai Corinzi scritta da Paolo di Tarso. Le principali dottrine eretiche agli inizi della diffusione del messaggio cristiano sono:

Adozionismo: Teodato di Bisanzio e i suoi adepti ritenevano che in Cristo vi fosse la sola natura umana. Essi, sulla base di alcuni passi del Vangelo di Marco e della Lettera ai Romani di Paolo, sostenevano che Cristo fosse "figlio di Dio per il suo spirito di santità", adottato quale figlio dell'unico Dio-Padre all'atto del battesimo, con il quale Dio aveva fatto scendere su di lui la propria approvazione sotto forma di Spiri­to Santo.

Arianesimo: l'eresia, di grande importanza per la storia della Chiesa nel IV sec., prende il nome da Ario un prete di Alessandria, educato alla scuola teologica di Antiochia di indirizzo aristotelico e, di conse­guenza, rigorosamente monoteista. Egli negava la distinzione tra Padre e Figlio ed affermava che se Cri­sto è figlio di Dio non è coeterno al Padre, in quanto ha avuto inizio nel tempo, pertanto è inferiore a lui e subordinato. Ario, accusato dal suo vescovo, Alessandro, si trasferisce in Palestina e, successivamente, a Nicomedia, dove viene accolto dal vescovo Eusebio conquistato dalla sua dottrina. Visto il rapido diffon­dersi dell'eresia, nel tentativo di una conciliazione tra ortodossi e ariani, viene convocato il concilio di Nicea (nel 325), il primo concilio ecumenico della Chiesa. Dopo lunghe discussioni dottrinali si giunge alla compilazione del Credo niceno in base al quale il Figlio è "uguale" (homiós) al Padre in quanto a sostanza (homoùsios, "consustanziale"). Gli ariani si dichiarano contrari a tale definizione poiché convinti che una sostanza può generare un'altra solo suddividendosi. L'imperatore Costantino, dopo aver sancito la deliberazione conciliare, decreta l'esilio per Ario e i suoi discepoli. La scomunica e l'esilio non pongono fine al movimento che continua a diffondersi soprattutto nelle chiese orientali. La storia della disputa, che ve­de l'arianesimo definitivamente posto al bando con il concilio di Costantinopoli (nel 381) è complessa e segue numerose vicende. Tuttavia tale dottrina, bandita dalla Grande Chiesa, si diffonde tra i Germani (Goti, Burgundi, Vandali e poi Longobardi).

Docetismo: la dottrina il cui nome deriva dal verbo greco dokèin, "apparire, sembrare", professata da Cassiano Giulio e dai suoi discepoli, si basa sulla convinzione che nella persona di Cristo non possa esservi una natura umana e che questa sia solo apparente e provvisoria.

Gnosticismo: con questo nome si indicano vari movimenti ereticali che, con argomentazioni diverse da quelle riconosciute dalla Chiesa, mirano alla vera conoscenza. Il termine gnosi (dal greco gnòsis, “conoscenza”), di derivazione pitagorica, indica la perfetta conoscenza delle supreme verità, religiose o filofiche, alle quali si può giungere solo attraverso la rivelazione iniziatica. Nell'Adversus Valentinianos Tertulliano polemizza con le dottrine gnostiche.

Manicheismo: prende il nome da Mani, il fondatore, un principe persiano, che nel 216 in Mesopotamia professa una nuova religione dualistica, basata sulla distinzione tra i due princìpi del bene e del male, coesistenti ed eterni, signori, rispettivamente, del regno della Luce e della Materia. La grande diffusione manicheismo, soprattutto in Asia e in Africa, deriva dal fatto che esso riaccende la speranza sulla possibilità di porre fine alle iniquità con il trionfo del bene e si presenta come una mescolanza di elementi esoterici e dottrinali di varia natura (dallo zoroastrismo persiano, diffuso nelle regioni orientali, al buddismo, al messianesimo giudaico), trasmessi in una affascinante rassegna di miti immaginosi. A tale dottrina aderisce, prima della conversione al cristianesimo, Agostino.

Modalismo: eresia che sosteneva che Dio è unico e assoluto e che le persone della Trinità non sono che "modi" di essere dell'unico Dio. Tertulliano polemizza con i modalisti, sostenendo che la loro dottrina sminuisce la figura del Figlio, facendone soltanto una parvenza umana, nel De carne Christi.

Montanismo: movimento ereticale sorto in Asia minore nel II sec. d.C. per iniziativa del prete frigio Montano. I montanisti sono convinti assertori di una imminente fine del mondo e per questo praticano una vita rigorosamente ascetica. Il movimento è osteggiato dalla Grande Chiesa perché non riconosce le gerarchie ecclesiastiche e ammette al suo interno la presenza femminile.

Nestorianesimo: eresia cristologica e trinitaria del V secolo, che prende il nome da Nestorio, patriarca di Costantinopoli. Questi, formatosi alla scuola teologica di Antiochia, si preoccupa nella sua riflessione di salvaguardare la natura umana di Cristo. In Lui, secondo Nestorio, coesistono la natura umana e quella divina, la cui unità è garantita dalla unicità della persona. Gli avversari, e in particolare Cirillo d'Alessandria, lo accusano di duofisismo, eresia che sostiene l'esistenza di due nature distinte in Cristo. La questione è resa complessa dall'uso del termine Theotókos ("Madre di Dio"), che gli alessandrini attribuiscono a Maria. Secondo Nestorio infatti a Maria si può soltanto attribuire il nome Theodókos ("Che ha ricevuto Cristo") e Christotókos ("Madre di Cristo"). Dopo una serie di difficili tentativi di mediazione resi indispensabili dalla violenza dello scontro tra i sostenitori di Nestorio, che si appella all'imperatore Teodosio II, e il vescovo Cirillo, nel concilio di Efeso del 431 il nestorianesimo viene bandito. Nonostante la condanna, il duofisismo continua a diffondersi e a mantenere adepti nel tempo: ancora oggi si trovano presenze di nestoriani in Iraq, in Iran e in India.

Pelagianesimo: il movimento prende il nome da Pelagio, monaco irlandese vissuto a Roma agli inizi del V secolo. Egli sostiene che il peccato originale non si trasmette automaticamente a tutta l'umanità, ma che uomo nasce nelle stesse condizioni in cui fu creato Adamo. Ogni anima è creata da Dio, all'atto della nascita, pura e libera, quindi ogni uomo deve salvarsi con i propri mezzi. Dio concede la grazia di sapere cosa è il bene, ma ognuno è libero di seguirlo o meno e l'opera mediatrice della Chiesa non è necessaria. Le tesi pelagiane, confutate da Agostino, vengono condannate nel concilio di Cartagine del 418.

Tertullianismo: nome di una piccola setta fondata da Tertulliano, e sopravvissuta alla sua morte, di ispirazione millenaristica e basata su un forte rigorismo ascetico.

Traducianismo: teoria in base alla quale i genitori trasmettono ai propri figli all'atto della procreazione il peccato originale. Il termine deriva da traducianus, a sua volta da tradux,  icis, "tralcio di vite, propaggine".

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