Introduzione |
||
I
grandi mutamenti intervenuti nella vita civile, politica, culturale
negli ultimi quattro decenni del XX secolo sono il frutto della svolta
maturata in Italia durante gli anni Cinquanta: una seconda rivoluzione
industriale che non modificò soltanto l'assetto economico e i rapporti
sociali del paese (in armonia con quanto avveniva negli altri paesi
dell'Europa occidentale), ma influenzò in maniera definitiva i modelli
di vita, gli apparati ideologici, i modi di pensare se stessi e il
mondo, determinando quella che Pasolini
giudicò una vera e propria rivoluzione antropologica. Le
premesse poste in quelli che si dissero «gli anni del boom», maturano
pienamente tra gli anni Sessanta e i Novanta, anche se una nuova svolta
- meno radicale - è riconoscibile nella prima metà degli anni
Settanta, quando nelle strutture socio-politiche e culturali del paese
intervengono ulteriori, visibili fattori di novità. In particolare: a)
il sempre più completo inserimento dell'Italia nei processi di
«globalizzazione» (internazionalizzazione dei movimenti dei
capitali, apertura mondiale dei mercati, diffusione degli stessi modelli
di vita e di consumo a tutte le latitudini); b)
un'economia che pone al centro il consumo rispetto
alla produzione e che, sul piano della produzione, punta su merci
leggere o addirittura immateriali (si pensi al settore strategico
dell'informatica); c)
una totale ristrutturazione dei cicli produttivi, con
generalizzazione di processi automatizzati e perdita di ruolo del lavoro
operaio; d)
la crisi delle tradizionali ideologie di massa e delle forme di
partecipazione politica; e)
il ruolo cruciale assunto dall'industria della cultura,
dell'informazione, dello spettacolo. L'insieme
di questi processi viene ormai definito con il termine di postmoderno. L’itinerario terrà conto di questa articolazione interna e distinguerà due fasi nella produzione letteraria del quarantennio considerato: una prima fase, dalla fine degli anni Cinquanta all'inizio dei Settanta, caratterizzata dalla reazione «neoavanguardistica» al neorealismo ed ai residui dell'ermetismo, ed una seconda fase che, pur con significativi elementi di continuità rispetto alla precedente, si distingue soprattutto per una ripresa di modalità più tradizionali, per un ritorno al lirismo e alla narrazione di storie. |